Riconquistare la propria vita
Ad un certo punto Giunge il momento.
E ad un certo punto decidi.
Quel punto non è quando dici: “Sa, apro un baretto a Kingston town” o “Ancora un mesetto a mando affanbrodo tutti”.
Non è nemmeno quando dici a tua moglie che domani ti licenzi.
E non è nemmeno il momento specifico in cui il foglio firmato con le dimissioni passa dalle tue mani a quelle del tuo capo e manco quando alla domanda: “Possiamo fare nulla per trattenerti” tu rispondi: “no”.
E’ la mattina, la prima, in cui ti svegli senza il vecchio lavoro, senza la vecchia vita.
Ti eri detto che per cominciare, avresti dormito fino a tardi ma sei comunque sveglio alle 7 e mez.
Fai colazione, porti i bimbi all’asilo, torni a casa, accendi il pc, stacchi alla una, mangi seduto alla scrivania e ti riposizioni fino alle 6.
La prima settimana passa così e ti rendi conto che c’è qualcosa che non va. Le abitudini sono dure a morire soprattutto quelle cattive. E allora diventa difficile svicolare dal pensiero che se non stai lì, fermo e seduto a fare qualcosa, sei colpevole, colpevole, colpevole.
Lazzarone lavativo, vergognati, pensa alla famiglia, alle bollette, al mutuo.
Frutto di anni di condizionamento, questa è l’unica maniera in cui sei abituato a lavorare ma ancora peggio a pensare.
Mettersi in proprio richiede un grosso sforzo prima che economico, mentale.
Ecco allora altri 3 inutili consigli 3 per capire che c’è vita dopo l’azienda.
1) Sei pagato per quello che produci, non per quanto resti in ufficio
E questa è la prima cosa che devi dimenticare del lavoro in azienda. Troppo spesso ci sono degli inetti sopra di te che non hanno gli strumenti per valutare correttamente te e il tuo lavoro. E quindi l’unico parametro che adottano è quello che da organismi unicellulari riescono a comprendere meglio: il tempo che passi spesso inutilmente seduto alla tua gambo di scrivania, magari a bighellonare su FB.
E quindi sta cosa te la porti dietro e rischi di valutare te stesso nella medesima maniera anche se non sei unicellulare.
Se ti sei messo in proprio, difficilmente avrai del tempo da buttare, di cose da fare ce ne sono sempre una miliardata.
Ma se ce l’hai non lo sprecare. Stai seduto se devi fare qualcosa, altrimenti fatti un caffè, esci, fatti una corsetta, vai a pranzo con un amico, fai una lavatrice, vai a comprare la pianta di salice che volevi piantare in giardino. Interra un salice, usa i guanti e okkio alle cacche del cane Jack.
2) Sei il capo di te stesso
Datti delle ferie, prenditi i venerdì che non potevi prima.
Lavorare 24x7x365 anche se può sembrare una furbata, difficilmente ti porterà lontano. Se poi come me, fai un lavoro che spesso ti porta ad essere impegnato la sera o nei weekend, è fondamentale trovare dei momenti di stacco. Il rischio è davvero di esaurirsi fisicamente prima che mentalmente. Un po’ come quando in azienda ti mettevano le riunioni alle 19 perchè “Prima bisogna lavorare”. Perchè un meeting sulla migrazione del datawarehouse da AS400 a Unix, ad orario aperitivo cazz’è un cotillon?
Prenditi quindi un venerdì che sei scarico per farti un giro in libreria, mi raccomando, non usarlo per pagare le bollette, fare la fila in posta, portare la macchina dal meccanico. Per fare ste cose, le tue mezze giornate di permesso erano retribuite molto meglio quando avevi un contratto a tempo indeterminato.
3) Separa il lavoro da tutto il resto
E’ un attimo. State pranzando e ti squilla il telefono. Stai montando il lego e ti ricordi che devi mandare una mail. Siete tutti insieme a fare la spesa e tu cammini 3m avanti perchè sei al telefono. Se non vuoi che tutto ti travolga devi cercare di porre dei confini. Netti fin che vuoi ma mettili. In un senso e nell’altro. Quando stai lavorando nessuno ti deve disturbare. Se non hai uno studio tipo Aiazzone da 20.000mq con ampio parcheggio all’ingresso e lavori quindi in casa, cerca di ritagliarti un tuo spazio, con una porta al di qua della quale ti puoi richiudere possibilmente. Se come me hai la scrivania sulla lavatrice cerca di far coincidere pausa con la centrifuga. Tieni i pischelli fuori quando stai lavorando, so che non è facile. Cerca di restare fuori quando giochi coi pischelli. Sostituisci a piacere pischelli con fidanza, xbox, quello che più ti aggrada.
Insomma ricorda perchè hai mollato. Gli americani ci credono parecchio in sta cosa che chiamano work-life balance. Trovi parecchio in rete e in mezzo a mille puttanate, ci sono cose molto valide.
E adesso bona dai, al lavoro!
Se proprio vuoi continuare a bighellonare, ecco altre due letture a tema:
Ciao Ciccio,
post bellissimo veramente, secondo me sono consigli veramente illuminanti considerando poi che la maggior parte delle nozioni su questo argomento sono quasi sempre in lingua inglese. Complimenti seguo il tuo blog con sempre maggior interesse.
p.s.: se mi posso permettere ora lavori in azienda o in proprio?
Ciao Stefano!
dopo un periodo in solitaria, da poco sono rientrato in azienda!
Bella Cipaz,
leggo e sorrido, un pò perché abbiamo condiviso qualcuna di quelle riunioni alle 19 nelle nostre vite precedenti, un pò perché sono contento per tutti e due che siano … precedenti, un pò perché a distanza di tempo ti trovo sempre un pistola nella forma ma mai nei contenuti.
Un abbraccio grande a te e a tutta la truppa
Grande zia!!!
Stai bene? sono sicuro di si 🙂