Marta è una specie di ramarro.
Nel senso che je piace stare al sole. Ci sta(rebbe ora che i piccoli borg ci hanno assoggettati alle loro esigenze) per ore.
Diventa marrone.
Ma tipo dopo 5 minuti.
Io sono una specie di pipistrello.
Odio il sole. Produce delle ombre molto marcate sotto le arcate sopracigliari degli sposi, sotto i nasi, sotto i menti. Mi da fastidio il caldo, mi scotto subito.
Divento rosino, rosso, rosso ppompeiano, blu, blu tenebra dopodichè mi spelo e ricomincio da capo.
Dopo il primo giorno al mare sembriamo i ringo boys. Il marrone alla Carlo Conti della martis mette in evidenza il pallore da abbronzatura informatica effetto monitor del CiCCiO.
Quest’anno quindi in qualità di capofamiglia (il primo che ride tiene le cornee) ho deciso di andare in montagna.
Come non ci fosse il sole. Ma almeno ci sono delle fresche frasche all’ombra delle quali pennicare dopo avere letto tre righe del libro nuovo.
Destinazione quindi Alto Adige, Meltina.
Un posto dimenticato da Dio e anche dai turisti e secondo me anche dagli abitanti e sicuramente dal mio navigatore.
Si ok, cercavamo tranquillità, l’abbiamo trovata, sul set di “Occhi bianchi sul pianeta Terra”.
E poi ogni tanto è bello uscire dall’Italia per vedere usi e costumi di stati esteri.
Vabbè bilancio positivissimo comunque.
Siccome il periodo è defeugo, ho deciso di portarmi la reflex a sto giro: di solito macchinetta in saccoccia in vacanza e via andare.
Però avevo bisogno di riconciliarmi un po’ e con il mio fotografare e con la mia 5d.
Noi ci siamo divertiti. Noi siamo io e la mia macchina. Ah si boh, poi penso anche il resto della famiglia.
Giudicate voi: