Per quanto vada matto nel fotografare persone, la parte migliore del servizio pre è il post, cioè quando le foto ormai sono andate.
Ci si siede, tutti rilassati a quel punto, e si fanno due chiacchiere, magari davanti a uno Spritz.
Siccome sentire la parola “Spritz” mi fa lo stesso effetto che “Frau Blücher” fa ai cavalli di Frankestein Jr. non mi tiro mai indietro. Il problema è che ho la stessa soglia di sopportazione dell’alcool di topo Gigio che andava in video sempre ciucco e a quel punto attacco a chiacchierare a macchinetta.
Divago.
Quello che stavo dicendo è che appunto la parte migliore è quella dove si chiacchiera, del prossimo matrimonio chiaramente ma anche inevitabilmente di tanto altro.
E di solito salta fuori quanto persone che già reputi interessanti abbiamo mille e mille cose interessanti da dire.
A sto giro è toccato a Paolo e Alessandra beccarsi un fiume di parole senza alcun senso su fotografia, vita e aperitivi, in ordine crescente di importanza.
Siccome però loro sono due che, come diciamo noi giovani, ci stanno dentro dibbrutto o perlomeno sono abbastanza educati da nascondere il fatto che gli sto facendo crescere le cozze sotto le ascelle, va a finire che passiamo più tempo a chiacchierare che a fare foto: questo mi piace del mio lavoro!
Il primo che ride perchè ho detto “lavoro” gli viene il cimurro.
Veniamo al sodo. Appuntamento dai ragazzi che ci tenevano a fare il pre nel centro sportivo in cui si sono conosciuti. Dopo una settimana di telefonate a cui risponde un filippino in livrea in lingua non proprio autoctona, Paolo conclude che il posto non è proprio nelle più presentabili delle condizioni.
Decidiamo quindi di lasciare intatto nell’immaginario dei ragazzi il posto come lo ricordano e optiamo per un parchetto pubblico in zona.
Non c’è neanche bisogno di scaldare l’ambiente perchè i ragazzi sono belli tranquilli davanti all’obiettivo. Paolo e Alessandra sono però due sportivi e fiutano un campetto da Beach un po’ come io fiuto le strade con l’autovelox.
Così mentre io sudo semplicemente cambiando ottica, loro mettono in palio lo spritz e si sfidano all’ultimo sangue.
Escono come due fiorellini dal campo mentre io grondo come un cammello.
Per fortuna è ora dell’aperitivo. Lì sudo ma ho buone possibilità di portarlo a casa io il risultato. Un po’ meno di portare a casa la patente.
Eccoli, spettacolari:
Mi sono imbattuto per caso nel tuo sito. Complimenti per le tue foto e per la parlantina. Ciao.
ehe Maurizio, grazie a te per i complimenti, “parlantina” non me l’aveva mai detto nessuno 😉