se fossi stato in un ufficio?
Poteva arrivarmi lennesima mail da un tizio neozelandese con scritto in fondo: boost and win o full steam ahead o altre boiate che si traducono in: ti pago fin troppo, ti gaso un pò così magari ti fermi un quarto dora in più stasera.
Oppure poteva crollare qualche sistema, corrompersi un datafile da 72Gb, saltare la corrente sulla barra che alimenta lo storage esterno da 7 TB, andare giù un link a 34Mb a annessi backup.
O potevo passare 2 ore in un meeting (a cavallo della pausa pranzo) a sentire cose che interessano solo gli altri presenti (cosa che peraltro pensano tutti gli altri presenti) e a rivedere lo stato degli open points salvo poi lasciarli open e redarre una lista di action che poi sono le stesse di settimana scorsa che hanno lasciato open gli issues.
Siccome in un ufficio non ci lavoro più, oggi ero altrove.
Non mi è quindi capitato nulla di quanto sopra.
Ma mi è successo altro.
Ero a riprendere una discussione e festa di laurea.
Elisa si è laureata in maniera spettacolare. Credevo la commissione si commovesse ad un certo punto.
Comunque ad un certo punto la nonna di Elisa mi dice che ha una foto nel borsellino.
Dietro sono riportati, scritti a mano con una calligrafia che riconosco, luogo e data: 1960.
Davanti cè la mia bellissima mamma.
Lei e la signora Clara erano amiche da giovani.
Signora Clara, me la ricorda un sacco 🙂
Siccome vedevo anchio Cè posta per te, voglio tralasciarvi la parte emozionale. Immaginatevelo da voi.
Potere della scelta. Mi rendo conto ogni giorno che passa che se si fanno scelte diverse, accadono cose diverse! Che acume eh?
Peccato solo per le riunioni che mi sono perso nellultimo mese.
Ops,
meetings.
Di rigore una foto della neodottoressa:
che meraviglia Ciccio 🙂
‘ngratulazioni. ti facevo ancora dietro a un monitor.
e grazie per il link.
http://www.socialmenteinutile.com/2010/04/lo-sapevo.html
filippo