Allora, ormai, lo sapete come la penso se ogni tanto leggete CiCCiO.it: ci sono più fotografi che programmi di cucina in TV.
Bazzicando nell’ambiente, mi capita quindi che qualcuno mi chieda qual è la strada giusta per diventare professionista.
Premesso che sono il meno titolato a dare consigli in merito e che il mio è lungi dall’essere un business consolidato (si può dire che sono uno startupper?) quello che posso è di dare qualche piccolo suggerimento in base alla mia breve esperienza, soprattutto per evitare quegli errori che ho a suo tempo fatto io.
1 Sii Fiscale
Si lo so che sono un alieno ma quando mi è venuta la balzana idea di fare seriamente il fotografo (i.e. di farmi pagare), la prima cosa a cui ho pensato era a come mettermi in regola.
MOLTO INGENUAMENTE credevo fosse sufficiente recarsi da un commercialista o chi per esso, sbrigare le pratiche del caso, sborsare un numero non ben definito di banconote da tre euros e via andare.
Mi sono invece imbattuto con una ben più complessa realtà. Ora, i meno giovani magari si ricorderanno Asterix (il cartone, non il film) e le 12 fatiche. Una di queste consisteva nel farsi rilasciare il lasciapassare A38 in un palazzo con funzionari che rimandavano da un piano e un ufficio all’altro. Ecco, ci andiamo vicino.
Nel mio specifico caso, vado sul sito dell’associazione nazionale fotografi professionisti e leggo: “Non v’e dubbio che nella maggioranza dei casi il fotografo e’ un artigiano.” Bene dai, già una bella info.
Le complicazioni arrivano però presto in quanto, all’epoca, ero lavoratore dipendente. O meglio, lavoratore dipendente, a tempo indeterminato, con attività prevalente. Si perchè pare che la fazenda muti se ad esempio sei assunto a tempo indeterminato ma lavori un’ora al giorno. Ma esiste? Boh.
Fatto sta che mi rivolgo al mio commercialista di fiducia cioè l’unico che conosco il quale mi dice che non ho i requisiti per l’iscrizione come artigiano. Conferma il registro delle imprese di Milano il quale a sua volta risponde una cosa a me assolutamente incomprensibile che non pubblico perchè se qualcuno la capisce, ci faccio la figura del fesso.
Comunque la bella notizia è che posso iscrivermi al Registro Imprese anzichè configurarmi come lavoratore autonomo perchè altrimenti dovrei iscrivermi alla gestione separata INPS con un contributo del 17% e forse applicare una rivalsa del 4%… 😐 O almeno credo… non prendete nulla di quello che trovate in questo punto come vero, mi raccomando, chiedete ad un commercialista. Bravo.
La camera di commercio di Pavia che è poi quella competente conferma che non ho i requisiti per l’iscrizione come artigiano e rimanda all’INPS per competenza sull’iscrizione alla gestione separata. L’INPS conferma che non è necessaria l’iscizione in quanto già contribuisco con l’attività di lavoratore dipendente.
Per chi comincia, a partire dal 2008 c’è inoltre un regime semplificato di cosiddetto contribuente minimo. I requisiti sono pochi e semplici: meno di 30.000 annui di reditto (magari…) beni strumentali per un valore inferiore ai 15.000 (si magari anche qui avere 15.000 di attrezzatura…) e poco altro.
Non c’è tutta la menata del regime IVA ordinario. Non si applica l’IVA e non la si scarica (e per chi lavora nei servizi coi privati è un vantaggio competitivo non da poco). E non ci sono gli anticipi (forse). C’è un’imposta sostitutiva del 20% calcolata col principio di cassa (?) differenza cioè fra ricavi e spese. Bon, se poi uno è bravo e fortunato ma più che altro fortunato da dichiarare più di 30.000 allora basta dirlo e si passa al regime ordinario.
Ecco, sappiate che il recente provvedimento “Salva Italia” ha rimescolato ulteriormente le carte con aliquote completamente stravolte e requisiti diversi. Indovinate qual è il consiglio? Chiedere sempre a lui.
Ma perchè tedio con tutto questo?
Come intuite dalla lettura del presente, lo scopo non è affatto quello di chiarirvi sugli aspetti di natura fiscale, tutt’altro.
Quello che voglio evidenziare è per i capricorni, ingegneri, periti elettrici capotecnici progetto Ambra come me, che si aspettano delle regole precise per ogni tipo di casistica, che ci sono sfumature e margini per un minimo di interpretazione. Messaggio numero uno: TROVATE UNO BRAVO FISCALISTA, un commercialista che vi segua veramente, uno per cui non siate solo un numero, uno che abbia per i suoi clienti la stessa attenzione che voi avete (dovreste) avere per i vostri.
(Io penso alla fine dopo lungo vagare di aver trovato, se vi serve fate un fischio in mail)
Fatevi poi un grosso favore, almeno per i primi due anni, considerate che ALMENO la metà di quello che entra, se ne esce. Buttate lì un 23% di IRPEF, aggiungete un 17% di INPS, INAIL, ILOR, INRI e IPSEDIXIT e arrivate facilmente a 50…
Bene, ora siete in regola con l’AE. Vi siete iscritti a una camera di commercio, avete una vostra partita IVA.
Tempo di mettersi a lavorare? Si, come no…
2 Stai sicuramente assicurato
Cos’è quella cosa che finchè ce l’hai non succede nulla, quando è scaduta da 16gg bozzi la macchina?
Allora, sicuramente avete un minimo di attrezzatura. Se fate e farete sul serio, questa andrà aumentando. A meno che non siate ricchi di famiglia, abbiate lavorato come schiavi a vi siate nuttiti di bacche per millenni per accantonare un gruzzoletto, se questa attrezzatura sparisse per motivi oscuri, per mani oscure o perchè vi siete fermati a bere un cappuccio in autogrill con il bagagliaio pieno, siete rovinati. Magari avete papino e mammina che vi coprono le spalle. Se come me e pace all’anima loro, questa copertura non ce l’avete, ve ne serve una di tipo assicurativo.
L’unica cosa che mi sento di dirvi è: “In bocca al lupo”.
Se trovate uno che vi assicura l’attrezzatura e soprattutto che l’assicura a me, vi offro una pizza e vi regalo un mappamondo. Cioè pare che non sia un buon affare e che vi facciano un favore quando ve lo fanno. Il consiglio che posso darvi e di rivolgervi a un broker assicurativo (mamma mia che consiglio che vi ho appena dato… rabbrividiamo…) o di rivolgervi a qualche associazione (che vi consiglierà un broker). Io di soluzioni che mi sento di consigliarvi non ne ho. Però vi rinnovo l’in bocca al lupo gratuitamente.
Ecco se poi volete evitare che la nonna che già vi odia dopo tre secondi che la inkiodate sull’altare con gli sposi, si schianti con la carrozzella su uno stativo facendosi cadere sul testone una monotorcia da 2000w/s e che oltre a prendervi a borsettate vi quereli entrando in possesso di tutti i vostri averi lasciandovi solo la compattina da 3.2 Megapixel, vi serve anche una polizza RC terzi.
Qui le cose vanno meglio, compagnie che stipulano polizze per artigiani e commercianti esistono. Non mi sento però di non farvi un in bocca al lupo anche qua.
Mette in conto dai 30 ai 40€ per ogni 1.000€ di attrezzatura per il furto e di 300€ circa per l’RC.
3 Non sei solo la fuori – Trovati dei collaboratori
Non puoi fare tutto da solo. Che siano stampe, noleggi, il sito, il logo, le pulizie in casa, hai bisogno di qualcuno o di giornate di 72h. Anche optando per la seconda ipotesi, non sarebbe il massimo lavorare 72h al giorno soprattutto con giorni da 24h. Ecco imparo a scrivere ste robe alla una di notte.
Se pensi di occuparti di matrimoni, almeno un secondo ti serve. E se si ammala? e se ha una data lui? Ok te ne serve più di uno. Certo avere un bacino di 4-5 persone che conosci, stimi professionalmente e personalmente con cui ti trovi bene a lavorare sarebbe una bella cosa. Anche una Ferrari con un biondone a fianco e un Vevue Cliquot millesimato dietro ma non si può pretendere tutto. Quindi è meglio se cominci subito a cercare. Qui ci addentriamo in un altro territorio però: è meglio se cominci da subito a considerare gli altri fotografi come colleghi e non come concorrenti. Ce ne hai solo da guadagnare, in soldi e salute. Siccome dei primi non te ne frega niente (altrimenti non staresti pensando di fare il fotografo) ce ne hai da guadagnare in salute.
Avrai inevitabilmente bisogno di stampe. E anche qui ti conviene scegliere un partner affidabile. Pare strano a dirsi ma ho dovuto scartare fornitori che proponevano magari prodotti più interessanti della concorrenza perchè ho faticato a contattarli. Alcuni li ho dovuti inseguire. Ridicolo. Bah, si vede che non c’è tutta sta crisi del settore, o forse che la crisi è dovuta anche a sti atteggiamenti. Non faccio nomi ma se vi serve qualche dritta scrivetemi.
In generale, ofelè fa il to mestè si dice dalle mie parti. Si dice anche una pisada sensa un pet l’è me una dona sensa i tet ma questa è tutta un’altra storia.
Quello che voglio dire è che, si magari avete installato linux a casa e fatto un sito con Frontpage una volta ma farsi un sito web che abbia senso può richiedere tempo e competenze che non avete. Se delle competenze in generale si può fare a meno per avviare con successo un business (vi do una lista di posti dove non andare a mangiare) per quanto riguarda il tempo, il detto T=$ è quanto mai vero.
4 Trovare un posto nel mondo (dove lavorare)
Vi serve un posto in cui lavorare. Che sia sulla lavatrice di casa (come ipotizzava mia moglie quando abbiamo comprato casa. Marta eri seria? A me lo sembravi, ormai siamo sposati, puoi dirmelo…), nella futura stanza della piccola (sigh…) o in un loft da 20.000mq tipo Aiazzone, un posto dove lavorare vi serve. Dove poggiare l’attrezzatura, un netbook, il cellulare, le pile del nintendo. Magari un giorno è possibile che abbiate un cliente (ma se siete matrimonialisti il fatto che sia uno vi deve dare da pensare) e allora da qualche parte dovete riceverlo. Le opzioni sono diverse.
- In un baretto. E vabbè, non è proprio il massimo ma molti hanno cominciato così, alcuni continuano. Una su tutti Jasmine Star che riceveva da Starbucks. Adesso fa matrimoni a partire da 7.500$. Ma già la conoscete sta storia vero?
- Se proprio non avete budget per negozio, ufficio o assimilati, potete pensare di condividere gli spazi con altri messi male come voi. Dico messi male per fare folklore ma in realtà quella di non avere un negozio e di tenersi snelli (ma solo dal punto di vista del business) può essere vincente in un mondo che cambia rapidamente come quello della fotografia. All’inizio ho avuto la fortuna di essere ospite di una delle più grandi realtà italiane del wedding planning, Chicchi D’Arancio che ha sede nella mia città. Le ragazze mi hanno inspiegabilmente preso in simpatia e mi hanno quindi dato una mano. Lì le soluzioni sono diverse, dalla rimodulazione dei contratti d’affitto, al comodato gratuito, al baratto, alla cessione di organi interni. Il Vostro commercialista anche qui saprà aiutarvi. Torna al punto 1 tu che ti interroghi.
- Ora, non avete baretti in zona, non avete gente compatibile con la vostra attività. Ma dove abitate? Vabbè non demordete, c’è una terza soluzione che è tra l’altro anche piuttosto elegante: andate voi dal cliente. Se si tratta di aziende, spesso chi ha bisogno di voi apprezza il fatto che siate voi ad andare da lui sempre per l’equazione T=$. Se lavorate coi privati, è verosimile che siano disponibili in orari differenti da quelli d’ufficio. E quindi vi ricevano volentieri il sabato e la domenica o dopo cena da loro. Naturalemente dovete attrezzarvi di conseguenza con un portatile o un iPad o qualcosa per mostrare i vostri lavori. Un portfolio stampato non fa mai male, specie se parliamo di album di matrimonio. Due ad esempio che si gasano dibbestia di andare dai clienti sono Bob & Dawn Davis
5 Ti serve un piano (di business)
Essere un novello Cartier Bresson non serve a nulla se non sei profittabile. O meglio non serve a nulla se di fotografia ti vuoi mantenere. (Non è escluso che Bressone avrebbe problemi a mantenersi pure lui a meno delle sue 7-8 date all’anno a cascina Casareggio)
Devi cominciare a pensare DA SUBITO che se non porti a casa el dinero, devi tornare a mangiare davanti al pc e a fare presidio anche quando c’è chiusura aziendale ed essere reperibile perchè c’è il canvass il giorno di Pasqua.
Questo non vuol dire che devi essere disonesto, sta a te capire quanto vale il tuo lavoro e fare margini onestamente. Con onestamente (e questa è la cosa più faticosa) vuol dire che devi essere franco, chiederti oltre al tempo che materialmente impieghi per produrre un risultato (la cosa che devi caricare meno) che cosa hai effettivamente da offrire, e quanto valore aggiunto puoi mettere sul piatto.
Prima di anche solo pensare di aprire una partita IVA, giravo dappertutto con sta moleskine con scritto sopra “strategy book”. Anche quando non c’era scritto nulla dentro, m’atteggiavo dibbestia. Più verosimilmente mi facevo prendere pel kulo ma alla fine l’ho riempita tutta con calcoli, previsioni, spese, costi, ricavi e blabla. Scoprire sopo due anni di attività che spendi di più in album di quello che carichi per un servizio può non essere il massimo della simpatia. O per lo meno, ti assicuro che il sig. UBI Banca non ride proprio pènnulla.
Pensa, rifletti, LEGGI! Fatti aiutare e soprattutto SCRIVITI TUTTO e rileggi spesso. Tara e ritara. E tiritiritera.
6 Mettiti in linea
Si, fare ginnastica e nutrirsi in maniera equilibrata fa bene. Ma non di quello sto parlando.
Se una volta un sito web dovevi averlo perchè sennò eri sfigo, poi è diventato a tutti gli effetti un biglietto da visita. Poi anche un catalogo. E un CV. E un portfolio. Se non hai un sito non esisti. Per un fotografo poi. Ogni tanto consiglio dei colleghi validi quando ho le date occupate. E mi capita di sentire coppie che non contattano neanche il fotografo perchè sul sito non hanno trovato foto o hanno fatto fatica a trovarle. Peccato perchè di solito si tratta di fotografi coi controgambi, non li consiglierei altrimenti, direi ciao e basta. Magari ai ragazzi ho dato il numero di telefono ma loro sono passati comunque per il sito. Una volta a Milano sono entrato in un takeaway indostano, me ne avevano parlato bene. Ho commesso l’errore di non guardare in vetrina, non avrei mandato nemmeno il mio vicino che suona la batteria nel box alle 3 di pomeriggio quando finalmente la piccola si è addormentata e posso vedermi Top 20 Countdown – Donne ubriache al volante.
Se stai ghignando perchè un sito ce l’hai mi spiace, smetti. Non basta. E’ fatto in flash? lo sai vero? Lo so che lo sai che non si vede su iPhone. Ah lo guardano in 3 con l’iPhone? Stai una settimana in studio da me e assisti a qualche colloquio coi clienti.
Il design è responsive? Non sai cos’è? sei troppo 1.0!!! Il blog cell’hai? Lo aggiorni? Stai usando il template di wordpress che usano tutti perchè è una figata? Il tuo sito è una figata. Come quello di tutti gli altri che usano quel template. Milioni.
Ok ti hanno fatto un sito che è una figata html5, css3, abc123?
Bravo, è il minimo sindacale.
Lo sai vero che DEVI avere una Fan page su Facebook?
Lo sai che ad ogni foto di matrimonio che pubblichi , liberatorie permettendo, se tagghi gli sposi, gli amici lli vedono e se commentano gli amici degli amici e gli zii degli amici degli amici e Maria de Filippi le vedono? Lo sai quanto costa uno stand a una fiera di settore invece?
Twitter?
Insomma oggi se non sei online non esisti. o meglio esisti 1.0
Ricordati comunque che dietro ad ogni pagina, ogni nick, ogni mail, ci sono persone reali. Relazionati di conseguenza! Rispondi ad ogni mention, ad ogni commento, ad ogni mail! Io ci rimarrei male se mandassi una lettera a qualcuno e non mi rispondesse e incontrandolo per strada mi dicesse: “Si ma l’ho letta”. Tu?
7 Smettiti in linea
Non ci crederai ma te lo assicuro, è pieno di gente reale laffuori! Si chiamano con nomi e cognomi e non con nickname. La comunicazione è sincrona, cioè non è che tu parli con uno gli chiedi una cosa poi cominci a fare altro in attesa che ti risponde. Non è che ti gasi se uno a cui sono in tanti a fare domande risponde a una tua. E’ pieno di gente che lavora, che ha bisogno del tuo aiuto come tu del suo. Poi è pieno di faccicchezz con cui è auspicabile non aver nulla a che fare, ma nel caso bisogna fare buon viso a cattivo gioco e restare sereni 🙂 Alla fine la maniera in cui sei e in cui lavori, ti porterà a lavorare con fornitori e clienti che sono come te. Se il responsabile di una location ti chiede le foto degli allestimenti, non fare il pitocchio, mandagliene qualcuna, sei comunque pagato per quelle foto. Se è corretto si offrira di metterti dei credits, ma non pensare di farlo per quello. Ciò che va torna, chi semina vento raccoglie tempesta, tanto va la gatta al lardo… senza parlare di Kosmo e Karma, comportatibbuono che ti tornerà bbuono. Fare Network è il termine giusto. E anche se lo si intende spesso come termine da usare online.
Sii socievole e socializza!
8 Formazione
Studia, impara. Spendi del tempo a migliorare. Sappi che non serve a nulla ma è indispendabile. Nel senso che conosco fotografi mediocri che mandano avanti un florido business e dei veri e propri artisti che sono tornati a creare utenze su un dominio windows. Però è quello ceh davvero può fare la differenza tra te e qualunque altro fotografo. Devi studiare, non esistono doni, talenti innati o fandonie del genere. Si migliora imparando, sbagliando, studiando e soprattutto con pratica, pratica, pratica. Un sacco di tecnica. Ci vuole, acquisiscila e poi mettila da parte quelle, altro che l’arte. Se non devi pensare agli aspetti tecnici perchè sono fondamenti che dai per scontati, puoi dedicarti agli aspetti più importanti: la narrazione, la cattura del momento, la ricerca della luce, delle emozioni.
Oggi non costa nulla formarsi, la rete è la risorsa numero uno e per partire, quello che trovi di gratito basta e avanza. Se vuoi progredire, a costi accessibili trovi davvero di tutto (lo sai cos’è creativelive vero?)
Detto ammerigano: “Se pensi che l’educazione si costosa, prova a pensare all’ignoranza”
Leggiti Outliers di Malcom Gladwell soprattutto la parte delle 10.000 ore e leggiti la risposta di Jack London ad un giovane aspirante scrittore
9 Clienti
Spero tu non sia arrivato fin qua nella lettura pensando di cavare un ragno dal buco senza un cliente.
Quando qualcuno (nella fattispecie mia moglie) mi fa dei calcoli del tipo lavori tot ore il giorno del matrimonio, post produzione tot, colloqui, spese etc cachet diviso ore… divento nervoso. Se non lo percepisce chi ti conosce, come farlo capire a un cliente? Il valore non sta davvero in quelle 10 ore che sono presente al matrimonio. Sta piuttosto nei 50 libri di business, marketing, tecnica e via dicendo che ho letto neglli ultimi due anni. Nei 1000 che leggerò.
Non è difficile fotografare un matrimonio (o meglio si ma non è la cosa più complessa). Il difficile è fare arrivare una coppia sul divano dello studio. Farli sedere lì, intrattenerli, spiegargli tutto facendogli capire la passione l’entusiasmo e la professionalità che ci metti. Fargli mettere la firma su quel contratto. O farli uscire e sentire sulle scale che si dicono: “Bravo, mi è piaciuto”
Il succo è tutto lì.
Si tratta quindi di andare nel mondo e diffondere la parola.
Se dovessi dare un consiglio a qualcuno che comincia, il primo in assoluto sarebbe: ” Stampati un bel numero di biglietti da visita” anche bianchi, col numero di telefono all’inizio (si beh, magari non è il massimo, soprattutto per un fotografo, uno sforzo potresti farlo…). Ma prendili e vai la fuori. Lasciali a chiunque all’inizio. Seleziona mano a mano che cominci a lavorare e frequentare l’ambiente in cui dovresti e vorresti lavorare.
Una volta che i clienti cominciano ad arrivare, sappi che sono la tua risorsa più preziosa, più della tua macchina fotografica e persino, si mi spiace, del tuo iPhone.
Sei cliente tutti i giorni per cui cerca di trattare tutti come vorresti essere trattato tu.
Sappi che il passaparola è micidiale, soprattutto con i privati e che ogni cliente soddisfatto sono altri due che arrivano. Un cliente insoddisfatto sono DIECI che hai perso. A me è capitato di far ristampare degli album a mie spese anche quando avrei potuto dire che andava tutto bene. Certo, distingui un a volte presente rompipallismo dalla malafede ma al cliente ci devi vuolere bene.
Succederà una cosa bizzarra: comincerai ad attrarre solo clienti con cui ti troverai bene a lavorare. Se pensi che l’alternativa è un omone che veste sempre di nero e che col vocione la mattina quando entra in ufficio prima ti dice che c’è casino su un database e poi ti saluta…
Più operativamente io ti sconsiglio le fiere e i banchetti. E mi rendo conto che potrebbe essere un pessimo consiglio. All’inizio, chi vedeva le mie foto diceva bellissime, se vai in fiera sbaragli la concorrenza. Tutti amici e parenti, i meno titolati a darti consigli. Come tuo nonno che si avvicina alla tua smart roadster rossa è ti dice che se vai in pista vinci tu. Supponendo fosse anche stato vero il problema è che (qui devo trovare una maniera delicata di dirlo) spesso in fiera la competizione e talmente forte da falsare poi i valori reali. Si gioca tutto sul prezzo e non sulla qualità di prodotto e servizio. E di conseguenza chi firma in fiera quello cerca di solito: il prezzo. A poco serve avere un prodotto di qualità superiore. Oh, chiaramente questo non vuol dire che il pubblico delle fiere non sia in grado di apprezzare la qualità eh?
Se poi considerate il costo di uno stand… E’ un’operazione secondo me adatta a chi ha una struttura, a chi fa tanti lavori a basso prezzo, a chi si è organizzato più industrialmente che artigianalmente. Se ricadete in questa seconda categoria, bon, numero uno.
Qui sorge un’altra riflessione (che forse ho gia fatta da qualche altra parte in questo articolo, abbiate pietà): spesso avere il prodotto migliore non serve (non basta) a vendere più dei colleghi. Si tratta davvero di piazzare il prodotto ed il servizio nella maniera più adatta al mercato.
10 Attitudine
Si, lo so non è forse la parola giusta. Attitude in inglese rende meglio. Potrei dire atteggiamento. Quello che devi fare fin da subito è CREDERCI! Se come me cominci con ma si, vediamo come va, sei sulla buona strada per dover ritarare il tuo business. All’inizio quando mi chiedevano: “Che lavoro fai?” tentennavo sempre un po’, provavo quasi un senso di vergogna e incredulità a dire che ero fotografo. Le cose non sono cambiate molto, e definirmi tale con tutto quello che ancora devo imparare e vedere, mi sembra a volte una mancanza di rispetto verso chi questo mestiere lo fa da anni. Ma è un vizio schifoso tutto nostro: avevo discusso la tesi il giorno prima e già avevo in mano i biglietti da visita con scritto ingegnere. Eppure non sapevo derivare ics al quadrato.
Quindi credici, vai, complimenti ora sei un fotografo professionista, soprattutto grazie alla mia lista.
Si ma di lavoro cosa fai?
Manca una foto per questo post… ne carico una a caso perchè un post non è bello senza una foto:
come sempre…
scaltro e combattivo!!!
P.S. = CHE LAVORO FAI???