Sono lì nel corridoio. c’è tutto un viavai di parenti, amici, conoscenti, gente che si è imbucata etc.
Poi a un certo punto, tuttodentratto come ad un segnale prestabilito, la sposa finisce in camera con le ragazze per indossare il vestito, qualcuno esce a fumare, altri se ne vanno.
Restiamo io e un altro tipo con la sua bella reflex da soli nel corridoio.
Un attimo di imbarazzo ma un sorriso reciproco e il mezzo comune lo sciolgono subito.
Poi inquadro e scatto.
Lui mi guarda un pò strano. Capisco che mi vuole dire qualcosa. Allora lo esorto con un cenno della testa e lui mi fa: ” Cioè, eravamo qua tutti e due, nello stesso posto. Tutti e due con la stessa luce e una macchina fotografica. Stavamo cercando tutti e due qualcosa da fotografare. Io però quello che hai visto tu io non lo vedevo.”
Sarà che non esiste fare belle foto o fare brutte foto.
Esiste vedere le cose in maniera diversa. Con un terzo okkio magari.
Un okkio da 50mm f/1.8
Ciao Max!
hai scritto proprio un bel pezzo ed hai detto una grande verita’!E’ il nostro terzo occhio che ci ha fatto scegliere per il nostro matrimonio una persona che e’ sicuramente bella, vera e .. che si distingue!Il tuo terzo okkio e’ un dono, segui la tua strada.Un abbraccio Davide
Dice il saggio: ” MAI VANTAS!”
AHAHAHAHAHAHAHAHAHA
Commento del CiCCiO: veramente ero lontanissimo dal vantarmi. Anzi il messaggio è proprio quello, non sono uno che fa belle foto (testimone la martina, non c’è una delle mie foto di cui dico “bella questa”). Semplicemente quando faccio delle foto, cerco di vedere le cose in maniera diversa dal solito. Cmnqe per punizione attiverò il virus che ti ho messo sulla R4 del Nintendo DS.
E ce la fai a vederle così, in quel modo diverso, attento e particolare che contraddistingue l’emozione e l’emozionare dal semplice fotografare!
baciotto Du